Inquinamento da PFAS acqua Veneto. Cosa sono, quali comuni coinvolti e quali soluzioni adottare
Inquinamento da PFAS acqua Veneto un problema che esiste ma risolvibile facilmente. Vediamo come.
Ultimamente si parla molto di questo spiacevole grattacapo che interessa le acque del Veneto ma la domanda da porsi inizialmente è: cosa sono i PFAS?
I PFAS
Tutto è cominciato nel 2013 quando le autorità informarono delle presenza nelle falde acquifere del Veneto, spesso in concentrazioni molto elevate, di composti perfluoroalchilici (PFAS). Si tratta di una nuova classe di inquinanti persistenti globali. Le principali proprietà sono utilizzate per produrre moltissimi prodotti di consumo quotidiano. I PFAS sono utilizzati anche per produrre il rivestimento anti-aderente delle padelle (Teflon) o il Goretex per gli indumenti. Usati tra l’altro per la produzione di pesticidi, insetticidi, detersivi, pelli, tessuti impermeabili e contenitori per alimenti.
Per l’uomo le principali fonti di assorbimento di PFAS sono le particelle aerodisperse, gli alimenti e l’acqua. Questi sono considerate sostanze tossiche, in grado di bioaccumularsi e classificate come interferenti endocrini.
Si tratta, quindi, di elementi inquinanti pericolosi che dovrebbero essere assenti nell’acqua potabile, anche se purtroppo così non è.
A seguito degli interventi mirati effettuati dai gestori d’acquedotto il problema è oggi più contenuto, ma non scomparso. Diciamo comunque che i PFAS nell’acqua ci sono sempre, soltanto che la loro concentrazione è rientrata nei limiti fissati dall’EPA, ossia 0,2 microg/L per i PFOS e 0,4 microg/L per PFOA, le due principali famiglie di sostanze PFAS.
Inquinamento da PFAS acqua veneto: comuni coinvolti
La presenza di perfluorati interessa ovviamente i territori in prossimità degli impianti industriali che ne fanno uso per la loro produzione, dove vi rimane per lunghissimo tempo a causa dell’elevata resistenza ambientale.
Tra i comuni più coinvolti troviamo i seguenti:
- Brendola
- Lonigo
- Montecchio Maggiore
- Sarego
- Trissino,
- Altavilla Vicentina
- Creazzo
- Noventa Vicentina
- Poiana Maggiore
- Sossano
- Sovizzo
- Vicenza
- Montagnana
- Carmignano
- Loreggia
- Resana
- Treviso
- Albaredo D’Adige
- Cologna Veneta
- Bonavigo
- Legnago.
La soluzione per l’inquinamento da PFAS acqua veneto
I cittadini possono fare qualcosa per migliorare l’acqua del rubinetto adottando specifici sistemi di filtrazione.
Esistono in commercio kit di filtrazione appositamente studiati per l’efficiente rimozione dei PFAS.
Sistemi utilizzanti specifici mezzi granulari filtranti, tra i quali il carbone attivo granulare che si è dimostrato una valida tecnologia.
Una valida soluzione al problema PFAS può essere l’installazione di un Kit anti PFAS. Il nostro kit è composto da un filtro Techno 350 PF e un filtro Refiner 350 AG.
I filtro Techno 350 PF contengono carbone attivo granulare con elevato indice di iodio, efficace nella riduzione selettiva dei PFAS (sostanze perfluoro alchiliche). In grado di eliminare inquinanti, cloro ed altri sapori e odori indesiderati.
Il filtro Refiner RS 350 AG è una cartuccia in grado di fornire un’efficace azione batteriostatica. Questa viene esercitata dal carbone attivo granulare AG (con sali d’argento) prevenendo la proliferazione batterica.
Per ulteriori informazioni sui filtri Refiner leggi il nostro approfondimento su questo blog.
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Buongiorno, è possibile montare questo filtro per pfas in serie (prima o dopo) con altro filtro everpure tipo bh2 o simili? vorrei ridurre ancora di più i pfas presenti nell’acquedotto e chiedo consiglio a voi se potete aiutarmi nella scelta. Grazie
Buongiorno Andrea, si è decisamente possibile. Consigliamo di mettere il filtro PFAS come ultimo filtro, quindi in seguito ad un filtro come il BH2 di cui allego il link http://www.acquaxcasa.com/filtri-everpure/filtro-everpure-bh2-ev9612-50-p-336.html.
Buongiorno! Il filtro per pfas si può abbinare in serie a un filtro per acqua potabile tipo everpure ac? Grazie
Ho comprato il filtro. Come faccio a verificarne la reale efficacia?
Buongiorno,
IN questi casi ci sono due strade da seguire:
1) ci si fida della tecnologia acquistata e si beve tranquillamente l’acqua del rubinetto
2) si contatta un laboratorio di analisi dell’acqua per far analizzare due campioni d’acqua, uno prelevato prima del filtro e uno dopo il filtro. Bisogna accertarsi che il laboratorio faccia questo tipo di analisi specifiche.
“particolarmente efficace nella riduzione selettiva dei PFAS” significa che li riduce e non li elimina, ho capito bene?
Se così fosse è possibile sapere i valori di performance garantiti?
Dal mio modesto ma non trascurabile punto di vista se non abbatte i valori di PFAS a zero questo filtro non soddisfa le mie aspettative.
Ringrazio per eventuali riscontri in merito
Buongiorno Giacomo, il filtro a carbone attivo granulare (GAC) modello Techno Plus 350, tra le numerose sostanze nei confronti delle quali presenta efficacia significativa di rimozione, comprende anche i PFAS, elementi indesiderabili e tossici che vengono significativamente ridotti in concentrazione dai filtri GAC in genere. Un’altra tecnologia che è molto efficace nella rimozione dei PFAS è l’osmosi inversa, quindi la soluzione per depurare l’acqua da tale inquinante può essere quella di installare: 1 filtro GAC, oppure un impianto con membrana osmosi inversa per avere un risultato ottimo, oppure entrambi in serie per avere un risultato eccellente. In ogni caso l’acqua così trattata rientrerà nei limiti massimi di concentrazione ammessi dall’EPA (0,2 microg/L PFOS e 0,4 microg/L PFOA, ovvero le specie più diffuse ed inquinanti di PFAS), presi attualmente come riferimento normativo, in quanto né l’Italia né l’Europa hanno stabilito nulla in proposito.
In ogni caso è doveroso precisare che nessun elemento filtrante può garantire l’eliminazione totale di un determinato inquinante, si tratta sempre di riduzioni %, che possono essere anche molto elevate, ma mai assolute.
Buona giornata
Speriamo funzioni sul serio la situazione dalle nostre parti sembra parecchio complessa.
Lo sappiamo purtroppo Antonio, siamo ben a conoscenza del problema.
Ma siamo sicuri che questo filtro funzioni veramente? Oppure è tutta una bufala?
Assolutamente sì Vittorio. Senza stare a tirare in ballo la nostra, mai messa in dubbio, serietà, l’azienda che produce questi filtri è ormai nel settore trattamento acque da diversi anni. Non vedo quindi perché dubitarne.
finalmente anche voi avete messo a catalogo un articolo per questo fastidioso problema
Grazie Marta siamo felici che sia risultato utile